Vorrei riproporvi il pezzo in cui, per la prima volta in tutta la saga, veniamo a conoscenza dei Gemelli.
< Fred, ora tocca a te> disse la donna grassottella.
< Ma io non sono Fred, sono George> disse il ragazzo < Parola mia, donna! E dici di essere nostra madre? Non lo vedi che sono George?>
< Scusami, George caro>
< Te l'ho fatta! Io sono Fred> disse il ragazzo e si avviò.
{ Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag 90.
< Fred? George? Siete lì?>
< Veniamo Mamma>
Con un'ultima occhiata a Harry, i gemelli saltarono a terra. Harry si sedette accanto al finestrino dove, seminascosto, poteva osservare la famiglia pel di carota sul binario e udire quel che dicevano. La madre aveva appena tirato fuori un fazzoletto.
< Ron, hai qualcosa sul naso>
Il più piccolo cercò di scansarsi, ma lei lo afferrò e cominciò a strofinargli sulla punta del naso.
< Mamma.. piantala!> Ron si divincolò liberandosi dalle sue grinfie.
< Ah! Ronnie piccolino ha qualcosa sul nasino?> cantilenò uno dei gemelli.
< Chiudi il becco!> intimò Ron.
< Dov'è Percy?> Chiese la madre.
< Eccolo che arriva>
In quel momento apparve il maggiore dei fratelli. Si era già cambiato d'abito e indossava l'ampia uniforme nera di Hogwarts, e Harry notò che sul petto gli brillava un distintivo d'argento con su incisa la lettera P.
< Non posso trattenermi a lungo, mamma> disse < Sono sulla carrozza di testa, i prefetti hanno due scompartimenti riservati..>
< Oh tu sei un prefetto, Percy?> chiese uno dei gemelli con aria di grande sorpresa. < Avresti dovuto dircelo, non ne sapevamo niente.>
< Aspetta un attimo, mi ricordo di avergli sentito dire qualcosa in proposito> disse l'altro gemello < Una volta..>
< O due volte..>
< Un minuto..>
< Tutta l'estate..>
< Oh fatela finita!> Esclamò il prefetto Percy.
< E come mai Percy ha degli abiti nuovi?> Chiese uno dei gemelli.
< Perchè lui è un prefetto> disse la madre intenerita. < Bene caro, buon anno scolastico e.. mandami un gufo quando sei arrivato.>
Lo baciò sulla guancia ed il ragazzo si allontanò. Poi la madre si rivolse ai due gemelli.
< E ora, voi due.. quest'anno vedete di comportarvi bene. Se ricevo un altro gufo che mi dice che avete.. che avete fatto saltare in aria una toilette o..>
< Saltare in aria una toilette? Ma noi non l'abbiamo mai fatto>
< Che bella idea che ci hai dato, grazie mamma!>
< Niente scherzi. E badate a Ron>
< Non ti preoccupare, con noi il piccolo Ronnie è al sicuro.>
< Chiudete il becco> Ripetè Ron. Aveva già raggiunto i gemelli in altezza, e aveva ancora il naso arrossato nel punto in cui la madre glielo aveva strofinato forte.
< Ehi mamma, vediamo se indovini chi abbiamo appena incontrato sul treno!>
Harry si ritrasse rapidamente per non dare a vedere che li stava guardano.
< Sai quel ragazzo con i capelli neri che era vicino a noi alla stazione? Lo sai chi è?>
< Chi è?>
< Harry Potter>
Harry udì la vocina della più piccola.
< Oh, mamma, posso salire sul treno per vederlo? Mamma, ti prego..>
< L'hai già visto, Ginny, e quel povero ragazzo non è mica un animale dello zoo. Ma davvero è lui Fred? Come lo sai?>
< Gliel'ho chiesto. Ho visto la cicatrice. E' proprio.. come un fulmine>
< Povero caro.. non c'è da stupirsi che fosse solo, mi dicevo. E' stato così ben educato quando mi ha chiesto come raggiungere il binario!>
< Ma a parte questo, pensi che ricordi che aspetto aveva Tu-Sai-Chi?>
D'un tratto la madre assunse un'aria molto severa.
< Ti proibisco di chiederglielo, Fred! Non ti azzardare a farlo. Non c'è proprio bisogno di ricordarglielo il primo giorno di scuola>
< D'accordo, non ti agitare tanto.>
Si udì un fischio.
< Svelti, su!> disse la madre, e i tre ragazzi si arrampicarono sul treno. Si sporsero dal finestrino per un ultimo bacio di addio e la sorellina più piccola si mise a piangere.
< Non piangere Ginny, ti manderemo stormi di gufi>
< Ti manderemo una tazza del gabinetto da Hogwarts>
< Ma George!>
< Sto scherzando, ma'>
{ Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag 94