| Ok, faccio subito qualche premessa, almeno se rimanete deluse sapete il perchèXD
1)L'ho scritta malissimo, di solito scrivo molto meglio, ma ero senza ispirazione, mi è venuta proprio forzata questa OS D: tra l'altro l'ho scritt in più giorni, quindi perdevo continuamente il filo del discorso...
2)ha molte discordanze con il film o i libri, ma sono volute.
3)fino ad un certo punto ci sta anche...ma poi si perde, ciè si capisce benissimo che l'ho tirata li giusto perchè mi scocciava lasciarla in sospesoç_ç
4) e ultimoxD quando la leggerete fino alla fine, capirete che ho fatto la scelta di un tema difficile, cioè, è una trama che va curata in ogni minimo punto, molti vanno lasciati in sospeso e poi ripresi, cosa che ho notato, è troppo per me, dunque non mi è riuscita bene.
Per concludere: la schifo D:
**Remembre me**
L'estate ormai era finita, l'indomani saremmo dovuti tornare ad hogwarts per ricominciare le nostre solite lezioni.
Si lo so, avevo abbandonato la scuola con Fred dopo quel disastro con i fuochi d'artificio, ma mia mamma mi costrinse a tornare, almeno per finire l'anno che avevo perso, che noia.
Quell'ultimo giorno di vacanza passò così in fretta, che nemmeno me ne accorsi,e in men che non si dica mi ritrovai già al calar del sole.
Scesi lentamente le scale di casa seguito da Fred e,nonostante l'estate fosse appena finita, potevo senre benissimo il freddo del marmo sotto i miei piedi.
Ci sedemmo a tavola, mamma ci aveva preparato l'arrosto, il mio piatto preferito, presi in mano coltello e forchetta, e cominciai a mangiare.
Ron fece distrattamente cadere la boccetta che conteneva il sale sul pavimento, e io e Fred cominciammo a ridere per la sua goffaggine nel raccoglierla, in quanto aveva appena battuto la testa contro lo spigolo del tavolo.
"Dici che ce la farà a raccoglierla senza uccidersi?" Bisbigliò Fred.
"Ma che idiota assurdo" continuai ridendo.
Vidi mia madre porgermi uno sguardo corrucciato
"George Weasley, ti sembra il modo di rivolgerti a tuo fratello?" Mi sgridò a gran voce.
Mi sembrava una reazione troppo esagerata, effettivamente stavamo ridendo solo io e Fred, anche se non ne capivo il motivo, voglio dire, Ron che fa cadere il sale, che porta sfortuna, e per giunta raccogliendolo batte la testa sul tavolo è una scena da non perdere.
Divertimento puro per me.
Cosa non andava quella sera?
Dopo la battaglia di qualche settimana fa nessuno, tranne me e Fred, mostrava un sorriso tra i Weasley.
Avevamo appena vinto Voldemort, perchè mai non avremmo dovuto essere felici?
Mi voltai verso Fred, e comincia a sghignazzare, cercando di nascondere le mie risate, lui fece altrettanto.
Improvvisamente Ginny sbattè il suo fazzoletto sul tavolo, si alzò e abbandonò la cena.
Non capivo, quella sera continuavo a rimanere nella mia ingenuità, non riuscivo, anzi, non volevo, capire cosa stesse succedendo.
"George..." Disse sostenuto Ron.
"Cosa?Ma che diavolo..." Non riuscii nemmeno a finire la frase, per cause di forza maggiore, ovvero un pianto isterico, dovetti alzarmi anche io da tavola e recarmi in camera mia.
Non avevo idea del perchè stessi piangendo, pochi secondi fa ridevo a crepapelle, e poi?
Chissà, sentivo la mia testa completament vuota, non riuscivo a pensare a niente, tranne alla faccia allibita di Ginny poco prima di andarsene da tavola.
Cosa stava succedendo?
Mi sdraia sul letto, portai le mani al viso e piansi più forte, ma sempre senza motivo.
Improvvisamente entrò Fred, che inizialmente si accostò alla porta, appena lo vidi mi voltai dall'altra parte, per non fargli notare le lacrime, ma non era così facile nascondergli qualcosa.
Mi conosceva troppo bene, non avrei potuto mentirgli alla domanda "hey, che c'è?".
Non risposi, feci finta di nulla.
Fred si avvicinò al letto, si mise a sedere al mio fianco, entrambi ci davamo le spalle, ma con lui vicino mi sentivo molto meglio.
"Fred, posso hciederti una cosa?" Nessuno dei due si voltò.
Continuai senza preoccuparmi della sua risposta
"Come mai ci tieni tanto ad indossare sempre la tunica di Hogwarts? Durante lo scontro con i dissennatori si è rovinata, non puoi continuare a lavarla ogni sera..."
Bè, è un regalo di mamma, sai com'è fatta, se non usi ciò che ti compra potrebbe addirittura ucciderti. Ricordi il vestito che diede a Ron per il ballo del ceppo?"
Disse Fred sorridendo.
ci fu un attimo di silenzio e poi scoppiammo entrambi in una fragorosa risata.
"Ascolta George..." continuò lui "Qualsiasi cosa succeda, non devi essere triste, qualsiasi cosa ti dicano, non prenderla male come questa sera.E se gli altri ti dicono che non è il momento di divertirsi tu fregatene e sorridi comunque."
Rimasi imbambolato dalle sue parole, tanto che non mi accorsi nemmeno che si era spostato dal mio letto e stava già dormendo nel suo.
La mattina dopo mi svegliai bruscamente, Ron fece cadere la sua maledettissima sveglia sul pavimento, facendo un fracasso assordante, gli intimai di fare silenzio, ma mi calcolò ben poco.
Alzò la tapparella e spalancò la finestra, eravamo ormai in autunno, e il venticello alla mattina non era certo caldo per chi dormiva in intimo.
Mi nascosi sotto il mio piumino caldo, ma durò ben poco: Ron prese le mie coperte e le lanciò letteralmente sul pavimento, non capivo questo gesto rabbioso nei miei confronti, non era il solito Ron che si arrabbiava perchè non avevo voglia di andare a scuola, era un Ron che aveva tutt'altro che la voglia di vedermi e condividere la camera con me.
Mi alzai, anche se di mio malgrado, e andai in bagno,
"Fred..." dissi sbadigliando "Caspita, già in piedi? Per caso fuori nevica? c'è l'apocalisse?"
Fred si mise a ridere, ma non rispose, mi voltò le spalle e continuò a prepararsi.
Scesi le scle di corsa, eravamo in ritardo, proprio il primo giorno: non male come inizio.
L'entrata fu meno traomatica, incontrai immediatamente Harry e Hermione,
"Come va?" Chiesero in coro a me, Ron e Fred.
Dei tre risposi solo io :"Bene, normale, voi? Come avete passato le vacanze?" Ero strananmente euforico.
Ron , Harry ed Hermione si misero a parlare del più e del meno, io e Fred ci limitavamo a sentire i loro dialoghi con disinteresse.
Quando fui stanco di ascoltare i loro discorsi, diedi una pacca sulla spalla a Fred e gli feci segno di andare,mentre mi allontanavo sentivo harry chiedere a Ron se quella mattina io stessi bene, eppure non mi sembrava di aver fatto nulla di speciale, di essermi comportato male o quant'altro.
La giornata passò velocemente, come tutti i primi giorni di scuola, si assegnano i nuovi alle loro case,la preside parla un pò in generale con tutti, insomma le solite noiosissime cerimonie d'apertura.
Tornammo a casa, e poco dopo essere entrato in camera, Ron si accostò sulla porta e cominciò a fissarmi sgranando sempre di più gli occhi.
"Come fai? Come diavolo fai è?" Urlò a gran voce.
Vidi Fred girarsi di scatto, preso di sorpresa dalla reazione di Ron.
Sistemai gli ultimi libri che avevo nello zaino, sullo scaffale, mi girai verso Ron e cominciai a mia volta a fissarlo.
"Ron, tu devi esser eimpazzito. Hermione ti ha lasciato?" Volevo essere sarcastico o solo stronzo?
Non me ne rendevo conto nemmeno io, sapevo solo che il comportamento assurdo di Ron mi stava facendo imbestialire.
"Io sono impazzito?" Sgranò ulteriormente gli occhi.
"Fred, digli qualcosa!" Fred non si mosse, mi fissò impallidito.
Improvvisamente Ron fece retromarcia: "Scusa, mi dispiace George, io ti capisco, è solo che non posso vedertì così..."
"Così come, ma di che parli?" Replicai immediatamente.
Il sangue mi stava ribollendo nelle vene, era una situazione stranissima, noi tre, in quella camera, Ron che urlava, poi abbassava il tono, poi urlava di nuovo, Fred che si zittiva, tutto strano, tutto fuori dalla normale routine della nstra famiglia.
"George, vieni con me, ti ruberò poco tempo, tee lo prometto."
Fred mi abbracciò, e mi fece cenno di seguire Ron, salimmo in macchina, viaggiammo per circa 20 minuti, quando fummo arrivati, non riconobbi nulla di quel posto, non lo conoscevo, eppure mi suonava familiare.
Scendemmo dall'auto, girovagammo in quel giardino scuro, privo di lampioni o torce, pieno di nebbia, vasto e nostalgico.
Sul pavimento si scorgevano dei sassi grigi, più grossi o più piccoli.
Ron si immobilizzò davanti ad uno di questi sassi, avevo il cuore in gola, ma mi avvicinai comunque a mio fratello.
Mi crollò il mondo addosso.
Per qualche secondo la mia mente si svuotò, e io caddi nella paura e nella follia più atroce.
Quel giardino era pieno di lastre di marmo, e su una c'era scritto il suo nome : "Fred Wesley Valoroso combattente, morto difendendo i suoi cari" con tanto di data di nascita.
il suo nome, e 5 parole.
Ero impazzito.
Lui non poteva essere morto, era a casa con me.
Improvvisamente mi fu chiaro tutto: come mai mamma non voleva che pronunciassi il suo nome, come mai Harry mi credesse pazzo,come mai Fred avesse sempre lo stesso abito e come mai Ron continuasse a chiedermi come potevo sorridere dopo tutto.
Ron soffocò un pianto isterico di cui a malapena mi accorsi.
Non sapevo più cosa pensare, non distinguevo più la realtà dalla finzione.
La data della sua morte risaliva alla battaglia di Hogwarts, come era possibile che itutto quel tempo io lo avevo visto?
Non solo, io ci parlavo, ci scherzavo, e tutto il mio mondo si spezzò in quell'attimo.
Come un bicchiere di vetro che cade sul pavimento e finisce in mille pezzi.
Non accettavo la morte di Fred, non l'avevo mai accettata, e probabilmente non sarei riuscito a farlo in futuro.
Ma come potevo andare avanti?
Sarei impazzito ancora?
O per me era troppo tardi?
Mi addormentai in macchina, quando mi svegliai ero solo, nel mio letto.
Il letto di Fred era sparito, quindi mi ero immaginato tutto?
Desideravo a tal punto di riaverlo con me?
Avevo mille domande, ma solo una risposta mi era chiara.
Fred non c'era più, e per quanto pazzo avrei potuto diventare, nessuno me l'avrebbe restituito.
|
